Chi può, paghi.

È andata così. Nel giro di poche ore ci siamo ritrovati in una situazione che sarebbe potuta sembrare una visione onirica, e invece è la realtà. La nuova condizione evidenzia la fragilità umana; la fragilità della scienza che non è onnipotente; la fragilità delle relazioni fra i popoli; la fragilità delle relazioni finanziarie internazionali e anche aziendali; intacca le relazioni fra le persone e finanche gli affetti individuali. Tuttavia osserviamo l’esempio di molti comportamenti di coraggio e abnegazione che suscitano ammirazione.

Desidero condividere con questo messaggio personale una breve riflessione cui ero individualmente giunto nei giorni scorsi e che vedo autorevolmente espressa – a partire dall’appello lanciato dal Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri – da autorevoli esponenti del mondo produttivo, professionale, dell’economia, del giornalismo.

La diffusione del COVID-19 sta sfidando e mettendo a dura prova a livello globale, in Italia e in Lombardia in particolare, modelli organizzativi, pensieri, priorità. Nondimeno credo che – al di là delle opinioni personali di ciascuno, che rispetto – vada riconosciuta la capacità del nostro Paese di reagire e agire per il contenimento e il progressivo superamento dell’emergenza in cui ancora ci troviamo, verso il progressivo e quanto più rapido possibile ritorno alla nuova normalità post-emergenza.

La Commissione Europea e i Ministri delle Finanze UE hanno approvato la sospensione del Patto di Stabilità permettendo così la flessibilità dei bilanci dei singoli Stati membri. Come auspicato, nel sistema finanziario sarà immessa liquidità (con modalità che conosciamo solo in parte) che ci permetterà quantomeno di affrontare la difficile situazione, ma non bisogna dimenticare che il debito non è offerto e che abbiamo una responsabilità anche verso le generazioni future.

Proprio con il pensiero rivolto alla normalità che tutti – a partire da me, dal nostro Studio e da molti Clienti, Fornitori e Colleghi e amici – desideriamo ritrovare e di cui abbiamo bisogno, sostengo l’importanza di compiere un ulteriore importante gesto di solidarietà e valore: aiutare chi è in difficoltà consentendogli di cogliere le forme di aiuto predisposte dal Legislatore e allo stesso tempo non far mancare le risorse perché lo Stato e il sistema-Paese riescano a riprendere slancio e competitività: a livello locale, regionale, nazionale.

Chi può paghi. Pagare i fornitori perché a loro volta possano pagare i loro dipendenti e i loro fornitori. Pagare le tasse: chi può lo faccia. Se possibile rispettiamo le scadenze anche se prorogate. Chi ha realmente bisogno è bene che usufruisca degli aiuti ma aiutiamo il circuito virtuoso dell’economia a ritrovare spinta e velocità. Perché di questo abbiamo tutti bisogno, e perché farlo conviene a tutti, proprio a cominciare da chi oggi può rispettare i propri obblighi, e pagare.

Gli imprenditori, gli artigiani, i commercianti, i professionisti hanno un ruolo sociale importante e questa crisi lo ha reso evidente. Ciascuno ora può e deve dimostrarsi all’altezza del proprio ruolo.

Non aspettiamo che siano “gli altri” a farlo. Non troviamo alibi. Non offriamo alibi. Diamo una ulteriore prova di coscienza, sensibilità, rispetto, collaborazione, serietà, acume, professionalità, imprenditorialità.

Chi può, paghi. Ecco il segnale di cui il sistema economico e sociale ha bisogno, prima ancora di quello di fine dell’emergenza sanitaria.

Facciamo la nostra parte.

Eugenio Testoni



Como, 27 marzo 2020